Stiamo percorrendo una strada ed all'improvviso la nostra testa si gira di lato e il nostro sguardo fissa qualcosa che si muove: è una bandiera che sventola.
Anche se ci stiamo spostando in macchina e la nostra attenzione è sulla strada, spostiamo lo sguardo sulle bandiere che si trovano di fianco la carreggiata. Ci siamo mai chiesti perché questo succede?
La risposta a questa domanda si trova nel nostro cervello: non nel senso che la sappiamo già, ma nel come il nostro cervello si è formato durante l'evoluzione.
Il neuroscienziato Paul MacLean ha elaborato la teoria secondo cui il nostro cervello è frutto di diverse stratificazioni. Praticamente nel nostro cranio abbiamo tre cervelli sovrapposti uno all'altro. Per rendere l'esempio pratico, una torta ricoperta con tre strati di glassa.
L'idea che possiamo avere tre cervelli nel primo momento suscita numerosi dubbi. Soprattutto ripensando alle automobili ferme allo stop davanti ad una rotonda vuota. Ogni cervello ha mantenuto delle caratteristiche e lo "strato" successivo ha aggiunto delle nuove capacità e funzioni.
Secondo MacLean i tre cervelli sono quello primitivo o rettiliano, quello intermedio o libico e quello razionale o della corteccia.
Ogni parte del cervello è specializzata e si occupa di una serie di comportamenti precisi. Nella maggior parte dei casi ogni cervello condivide le proprie deduzioni con gli altri. Ma ci sono dei casi in cui un cervello prende il sopravvento e ci fa comportare in modo automatico: ci fa reagire invece di farci agire. In questi casi il cervello primitivo controlla tutto, prende i comandi ed esclude la razionalità.
Uno dei casi in cui il predominio del cervello rettiliano diventa evidente è quello dei casi di pericolo. La nostra mente reagisce con dei comportamenti semplici e già programmati per uscire dalla situazione in cui si viene a trovare.
Questo cervello è dedicato alla sopravvivenza, sopravvivenza anche fisica delle persone. Quindi uno dei segnali a cui da una risposta immediata è quello del pericolo. I segnali di pericolo sono direttamente legati alla parte visiva perché permettono di individuare la fonte del pericolo da una distanza maggiore aumentando la possibilità di prepararsi a fronteggiare o sfuggire alla fonte di pericolo.
Nel momento in cui il nostro cervello riceve dagli occhi una serie di immagini che indicano un movimento il cervello primitivo attiva i centri dell'attenzioni spostandoli verso la fonte di quel movimento per verificare se è un pericolo.
Il cervello rettiliano prende il controllo e verifica se è a rischio la nostra sopravvivenza. È a rischio? No, è una bandiera.
Ma se per il cervello "è 'solo' una bandiera", per gli esperti di comunicazione "è una bandiera" è una gran bella notizia. Siamo riusciti a provocare una reazione istintiva che ha eliminato gran parte dei filtri e ha portato a 'registrare' nella mente del nostro potenziale consumatore una serie di immagini del messaggio che vogliamo comunicare.
Mettiamo nel cervello del consumatore l'immagine che sarà recuperata quando dovrà prendere una decisione o ancora meglio fare un acquisto.
C'è a disposizione un cavallo di Troia per accedere alla mente di un possibile acquirente: una bandiera che sventolerà direttamente nella mente al momento della decisione d'acquisto.
Un bel risultato per una bandiera che si può avere per una pochi di euro e sventola attirando l'attenzione per molto tempo all'aria aperta.